La prima cosa che colpisce de l’Avana è l’assoluta mancanza di qualsiasi traccia di globalizzazione. Oramai tutte le grandi capitali del mondo, dall’America all’Asia, sono accomunate da centri commerciali che propongono gli stessi negozi. L’Avana invece, a causa del lungo isolamento in cui è stata intrappolata dopo la Rivoluzione del 1959, è diversa. Un isolamento che sta per concludersi a seguito dei recenti annunci dei presidenti di Cuba e Stati Uniti di voler riallacciare i rapporti. 

La caduta dello storico embargo riaprirà le porte ai capitali stranieri, sopratutto americani, che certamente cambieranno per sempre il volto della città, portando benessere ma stravolgendo probabilmente lo spirito unico che ancora vi si respira.
L’Avana Vecchia

La storia dell’Avana

A l’Avana il tempo sembra davvero essere fermato al 1959, anno della rivoluzione, i ricordi cristallizzati nelle mura scrostate delle case e nei cofani della auto, cimeli dei gloriosi anni ’50, quando la città era considerata la più seducente dei Caraibi, meta prediletta di facoltosi americani che venivano a respirarne le atmosfere rilassate.
Dopo la chiusura al mondo, un inesorabile declino e isolamento hanno intrappolato la città in quel passato, ma lo spirito de l’Avana è forte e la sua gente, nonostante le condizioni di vita non siano le migliori, non ha perso il sorriso e la voglia di ballare. L’Avana ancora oggi si muove a ritmo di salsa, ballata con disinvoltura sugli usci delle case, in feste improvvisate ai bordi delle strade, dove musicisti si incontrano per dare concerti a cielo aperto e i giovani cubani rispondono a passo di danza. E’ allegria quella che aleggia per le strade della capitale, che perdura nonostante la diffusa povertà.

Le origini della salsa

La salsa nasce a L’Avana sul finire del 1800 nel periodo della colonizzazione, quando il porto della città era punto di arrivo di navi provenienti dall’Europa e l’Avana si trasformò in un melting pot di culture.
La salsa nasce dalla fusione del Son, un ballo popolare delle campagne cubane, con la Rumba, il Mambo e altri ritmi caraibici, e raggiunse l’apice del successo negli anno ’60, grazie ad artisti cubani trasferirtisi a New York e che qui ebbero modo di esprimere il loro talento e iniziarono a far conoscere il ballo.

Un tour per l’Avana Vecchia

La Cattedrale
Il cuore de  l’Avana vecchia è Plaza des Armas con edifici coloniali risalenti all’epoca del dominio spagnolo, tra cui spicca il Palazzo del Capitano Generale. Dalla piazza dipartono strette viuzze con piccoli negozi e locali.
La bella Cattedrale sfoggia decori barocchi un po’ anneriti dal tempo, e sul suo sagrato ancora musicisti e ballerini animano la piazza antistante, piena di caffè.
La storia della città è legata al ricordo di grandi intellettuali del Novecento come Hemingway, che rimase stregato dalla città. Proprio dietro la cattedrale si trova la Bodeguita del Medio, lo storico locale frequentato dallo scrittore ma anche da Salvador Allende e Pablo Neruda. Alle pareti tantissime fotografie, oggetti e graffiti testimoni di un passato glorioso. A poca distanza un altro locale amato da Heminguey, La Floridita, dove a suo parere si serviva il miglior daiquiri della città.
Capitolio Nacional
Plaza Vieja è il salotto cittadino, una delle poche zone ad essere state restaurate: eleganti edifici coloniali si allineano lungo il perimetro mostrando bellissimi  balconi. La piazza è affollata di turisti e scolaresche che l’attraversano festose.
Il monumento più famoso è il Palazzo del Parlamento, il Capitolio Nacional come lo chiamano qui: l’enorme cupola bianca che lo sormonta ricorda il Campidoglio di Washington.
Un tempo sede del Governo Cubano, oggi ospita la Biblioteca Nazionale della Scienza e della Tecnologia e al suo interno è custodita l’imponente Statua della Repubblica, alta più di 17 metri. I bassorilievi della raccontano i momenti salienti della storia di Cuba. Sotto l’immensa cupola è esposto un diamante di 24 carati da cui vengono calcolare tutte le distanze tra l’Avana e le altre città dell’isola.

Il Malecon, il lungomare de l’Avana

Allontanandosi dal centro storico e proseguendo verso il mare si arriva al Malecon, il lungomare de l’Avana. Un muro scrostato protegge la strada dagli spruzzi delle onde che vi si infrangono con forza. Qui più che in ogni altro luogo de l’Avana se ne respira l’atmosfera malinconica, intrappolata nelle facciate delle case sbiadite dalla salsedine e dal tempo. Nonostante questo il Malecon riesce ad essere un luogo allegro, proprio come l’Avana, grazie alle giovani coppie innamorate che passeggiano, ai musicisti che improvvisano concerti, a ballerini che accennano passi di salsa. E’ questo lo spirito de l’Avana e di Cuba stessa, un ritmo musicale che cinquanta anni di isolamento non hanno scalfito e che, spero, la prossima apertura al mondo non cambierà.