Ho Chi Minh City Notre Dame

Dopo avervi descritto il suo pazzo traffico, è la volta di raccontare cosa vedere ad Ho Chi Minh City!

Anche se non numerosi, ci sono alcuni monumenti e musei di grande interesse in città, per la maggior parte concentrati nella zona del centro, il Distretto 1, quello che ancora oggi viene chiamato Saigon, il nome dato alla città dagli Americani. Questa frenetica metropoli offre anche angoli eleganti che rappresentano un piacevole diversivo dai rumorosi e caotici quartieri più popolari. L’alternasi di architetture e stili asiatici ed europei è proprio la caratteristica principale di Ho Chi Minh City e ciò che la rende interessante.

L’architettura coloniale francese a Saigon

Il Palazzo del Comitato del Popolo HCMC
Il Palazzo del Comitato del Popolo

Camminando lungo i viali alberati del centro sorprende ritrovare numerosi palazzi di gusto europeo, retaggio della colonizzazione francese chiaramente visibile in alcuni edifici chiave, come la bellissima Cattedrale di Notre Dame, dedicata alla Vergine Maria.

La chiesa in mattoni rossi in stile neo-romanico, costruita nel 1877 con materiali importati dalla Francia, spicca al centro di una vasta piazza adorna di bei giardini. Proprio accanto alla cattedrale sorge un altro edificio in stile classico francese, la Posta Centrale, progettata da Gustave Eiffel nel 1886. L’elegante facciata dai toni gialli e con rifiniture in ferro battuto verde fa da preludio al grandioso atrio centrale coperto da una volta a botte, mentre alle pareti sono esposte mappe storiche del Vietnam. L’atrio ospita gli sportelli delle poste, un ottimo posto in cui osservare la vita quotidiana di Saigon, dove i locali si mescolano ai molti turisti attirati dalla bellezza architettonica dell’edificio.
Altro simboli di Ho Chi Minh City che conserva linee francesi è il Palazzo del Comitato del Popolo, ex Hotel de Ville (Municipio), risalente ai primi del 1900. Di nuovo un’elegante facciata dai toni caldi è incorniciata da stucchi e statue. L’edificio ospita il Comitato del Popolo di Ho Chi Minh e non è aperto al pubblico.
Di fronte, si apre lo spazio urbano più di ampio respiro di tutta la città, il grande viale pedonale DL Nguyen Hue. che all’estremità nord-occidentale, proprio di fronte al Palazzo del Comitato del Popolo, ospita la statua di Ho Chi Minh City, uno dei posti più fotografati della città. Lungo l’ampio viale la sera si riversano locali e turisti e la zona diventa la più animata della città, con spettacoli di strada improvvisati, bambini che giocano ed tante famiglie a passeggio.
A pochi metri di distanza, il Teatro dell’Opera è un altro bell’esempio di stile coloniale francese. Il teatro si trova accanto ad altri edifici di stampo europeo che ospitano storici hotel di lusso di Saigon, come il Continentale e il Caravelle hotel. Quest’ultimo durante la Guerra del Vietnam ospitava i giornalisti stranieri.

Lo skyline di Saigon

Ho Chi Minh City skyline

Le metropoli si sa è bello vederle dall’alto ed anche Saigon offre diversi interessanti punti di osservazione. La prospettiva migliore è quella che si gode dal SaigonSkydeck della Bitexco Financial Tower, un grattacielo di 68 piani progettato da Carlos Zapata. Il biglietto d’ingresso è un po’ caro rispetto alla media delle attrazioni turistiche (200.000VND- ca. 8€) ma la vista merita. Con un ascensore ultra veloce si sale al piano della torre da cui grandi vetrate offrono una vista a 360° sulla città.

Un modo alternativo di ammirare lo skyline di Ho Chi Minh City è bere qualcosa in uno dei tanti bar sui tetti, sopratutto la sera quando la città di accende di mille luci al neon colorate. La scelta è vasta, i più famosi sono all’ultimo piano di hotel prestigiosi come il Rex Hotel o lo Sheraton, entrambi ubicati nella zona intorno a DL Nguyen Hue. Naturalmente i prezzi sono (molto) più alti della media e spesso è imposto un dress code (no pantaloncini ed infradito!) quindi informatevi prima di andare!
Personalmente ho provato lo sky bar dell’hotel in cui soggiornavo, l’Eden Hotel, che anche se non centralissimo offre una bella vista sulla città e sulla Bitexco Financial Tower.

La Guerra del Vietnam vista dalla prospettiva dei vietnamiti

Il passato di Ho Chi Minh City non è segnato solo dalla colonizzazione ma anche e sopratutto dalla guerra contro gli Americani, un conflitto durato 15 anni e che sin concluse il 30 aprile del 1975 con la caduta di Saigon e la riunificazione del Vietnam sotto il governo di Hanoi. Il fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam, preso il controllo della città, la ribattezzò Ho Chi Minh City in omaggio al padre fondatore del Vietnam socialista.

Il Museo dei Residuati Bellici di Ho Chi Minh City

Tutti noi occidentali abbiamo sentito spesso nominare la Guerra del Vietnam, anche a causa delle tantissime vittime che causò tra militari e civili, ma solo visitando il Museo dei Residuati Bellici di Ho Chi Minh City è possibile sentirla raccontare dall’altra prospettiva, quella del Vietnam. Siamo da sempre abituati a sentire parlare dei veterani americani, delle loro perdite e delle difficoltà anche psicologiche che dovettero affrontare al ritorno in patria, dilaniati dai ricordi di un conflitto così sanguinoso. Ho Chi Minh City racconta cosa significò la guerra per le popolazioni del Vietnam del Sud, colpite da bombe, attacchi e dal famigerato agente Orange. Già il fatto che qui la chiamino “Guerra Americana” dà un’immediata idea del rovesciamento della prospettiva, e le tante foto esposte al museo raccontano con vivido realismo gli orrori di quelle bombe e di quegli assedi.
Una carrellata di volti scorre lungo le bacheche del museo, madri con gli occhi colmi di disperazione che tengono in braccio i figli, bambini soli che piangono accanto ai corpi senza vita dei genitori, soldati feriti assistiti dai compagni. Vietnamiti e americani, le foto raccontano una sofferenza ed un dolore senza bandiera né lingua, grida silenziose che paiono risuonare nella stanza anche a distanza di anni. Molte delle immagini non sono facili da sostenere, ma guardarle getta luce su un conflitto di cui si parla troppo poco.
Una cosa su cui per esempio non mi ero mai soffermata con attenzione prima di visitare il museo di Ho Chi Minh sono i costi della Guerra del Vietnam: agli americani il conflitto costò oltre 165 miliardi di dollari, una cifra spropositata ed assurda se si pensa a quanto si sarebbe potuto fare di positivo nel mondo con una simile risorsa. In termini di vite umane, i costi furono ancora più catastrofici e dolorosi: il solo Vietnam ha dichiarato un milioni di vittime tra i combattenti e 4 milioni di civili uccisi, a cui si aggiungono le perdite tra i soldati americani. Una vera ecatombe che non si limita ai morti. Centinaia di migliaia furono le persone rimaste disabili a seguito dell’esposizione all’agente Orange, usato dagli americani per deforestare le campagne vietnamite e stanare i nemici. L’agente, rivelatosi cancerogeno e teratogeno, causa gravissime malformazioni. Le foto che ritraggono le conseguenze del famigerato agente Orange sono impressionanti e lasciano senza parole di fronte all’assurda scia di orrore e dolore che una guerra simile ha lasciato dietro di sé per molti anni a venire. 
Il Museo dei Residuati Bellici di Ho Chi Minh City non è un posto facile da vedere e da digerire, le foto e le testimonianze toccano le corde più profonde della coscienza, ma è doveroso visitarlo per rendere omaggio ai milioni di vittime e per ricordare ancora una volta l’assurdità della guerra. Penso che musei così dovrebbero essere visti da tutti almeno una volta nella vita. Se c’è un luogo immancabile in un tour del Vietnam per capire il passato ed il presente della nazione, è proprio questo museo.

Il Palazzo delle Riunificazione

Dopo gli edifici in stile coloniale francese, si fa un balzo in avanti nella storia di Ho Chi Minh visitando questo edificio in stile sovietico, teatro degli avvenimenti che portarono alla caduta di Saigon nel 1975. Il palazzo è visitabile tutti i giorni, il biglietto di ingresso costa appena 30.000VND, poco più di 1€. Le grandi stanze disposte su tre piani hanno un atmosfera ingessata e un po’ cupa e mostrano gli ambienti che videro il nuovo governo socialista prendere il comando della città. Al piano terra ci sono diverse sale riunioni mentre al primo piano ci sono sale ricevimento degli ospiti e, in un’ala sul retro, gli appartamenti del presidente. Al secondo piano si trovano gli ambienti dedicati allo svago con una sala giochi ed un cinema.
Devo ammettere che dal punto di vista architettonico il palazzo non è entusiasmante e gli arredi risultano spesso un po’ pacchiani, ma il valore storico dell’edificio è indiscutibile e nessun viaggio ad Ho Ci Minh City sarebbe completo senza una visita al Palazzo della Riunificazione.

Guida alla visita di Ho Chi Minh City

Come arrivare in città: l’aeroporto internazionale di Ho Chi Mihn dista ca. 5 km dal centro. Il mezzo migliore per arrivare in città è il taxi. All’uscita dell’aeroporto ci sono molti tassisti abusivi che si avventano sui turisti, usate solo le società accreditate Mai Linh (taxi verdi) e Vinasun (bianchi) che vanno a tassametro. Assicuratevi sempre che l’autista abbia azionato il tassametro prima di partire. La corsa verso il Distretto 1 non dovrebbe costarvi più di 150.000VSN comprensivi di tassa di uscita dall’aeroporto.
Dove dormire: Ho Chi Minh offre hotel di tutte le categorie, il mio consiglio è di stare almeno in un 3 stelle per avere garanzia di un buon livello.
Testati da Viaggiolibera: Queen Ann Hotel – buon 3 stelle con stanze di dimensioni buone, mobilio un po’ vecchio ma nel complesso una discreta sistemazione con un rapporto qualità prezzo molto valido. Il centro è raggiungibile con una breve corsa in taxi al costo di pochi dong.
Eden Hotel Star: sulla stessa strada del Queen Ann, l’Eden è 4 stelle di ottimo livello, stanze ampie e confortevoli, colazione ottima. La piscina sul tetto è un po’ piccola e datata ma la vista è splendida.

Organizzare il viaggio: Per organizzare il viaggio in Vietnam e la visita di Ho Chi Minh City potete rivolgervi ad Asiatica Travel, un’ottima agenzia di Hanoi con personale altamente qualificato che parla italiano. Organizzano itinerari in tutto il Vietnam (ed Estremo Oriente) e sono super affidabili e disponibili,  non ci sarà domanda o dubbio a cui non sapranno rispondere!