Un nuovo capito di Itinerari D’Autore Roma e Provincia firmato della Guida Ufficiale Valentina Nera.
Stavolta la nostra esperta ci porta a scoprire un palazzo che sembra uscito da una fiaba!
Negli ultimi decenni dell’ancien regime, molti contadini francesi,  oberati dal fisco, iniziarono ad emigrare. Tra questi Marino Torlonia  decise di trasferirsi a Roma, dove con molta intraprendenza avviò delle  attività commerciali riuscendo ad accumulare una discreta fortuna.  Proprio per sancire la conquista del nuovo status sociale, la famiglia  Torlonia si adoperò per ottenere i requisiti simbolici delle nobili  famiglie romane. In quest’ottica venne concepito l’acquisto della Villa  suburbana dei Colonna su Via Nomentana oggi Villa Torlonia.  Giovanni  Torlonia, affidò la trasformazione della Villa al più importante  architetto dell’epoca, Giuseppe Valadier, incaricandolo di trasformare  il Casino in un’elegante costruzione neoclassica.  
L’edificio che più di altri ha subito trasformazioni nel corso dei  secoli è, senza dubbio, l’attuale Casina delle Civette. A Giuseppe  Japelli si deve la prima costruzione in forma di Capanna Svizzera a  forma di L. 
Successivamente, quando Giovanni Jr ereditò la Villa, iniziarono  ulteriori lavori di trasformazione; la primaria Capanna Svizzera divenne  dapprima un Villaggio Medievale e in seguito la definitiva Casina delle  Civette. Tutto questo venne realizzato con l’aggiunta di diversi corpi  di fabbrica e la sovrapposizione di stili, dando vita ad un vero e  proprio unicum in tutta la città di Roma. L’elemento fantastico è  dominante, i tetti sono di varie forme e materiali così come gli  elementi decorativi che arricchiscono ogni spazio della Casina. 

L’attuale aspetto si deve come già detto a Giovanni Jr, che nel 1925,  quando la Villa divenne residenza di Benito Mussolini, si ritirò a  vivere in questo luogo “modesto”, trasferendo su di esso il proprio  carattere schivo e solitario, la propria passione per la notte e per la  chiaroveggenza. Non a caso l’elemento dominante è la Civetta, simbolo  delle tenebre, che grazie a propri occhi riesce a vedere anche  nell’oscurità. Purtroppo, nel 1977, quando la villa, passata nelle mani  del Comune di Roma, venne riaperta al pubblico innumerevoli furono gli  episodi di atti vandalici che culminarono nel 1991 in un incendio  proprio nella Casina delle Civette. 
Nel 1992 pertanto, fu necessario procedere a un restauro; vennero  ricollocate in situ le Vetrate Artistiche fortunatamente rimosse in  precedenza, e per quelle non più esistenti furono riprodotte delle copie  identiche a partire dai cartoni preparatori originali; oggi la Casina  ospita tra l’altro il 
Museo della Vetrata Artistica. 
Passeggiare all’interno delle piccole sale vi permetterà di immergervi  in un mondo fantastico, numerosi sono i richiami ai simboli della  Famiglia che la rese celebre; in particolar modo nel Salottino delle 24  Ore si può leggere una metafora cara ai Torlonia, i quali dopo vicende  alterne riuscirono a risorgere così come la Fenice risorge dalle proprie  ceneri, vera esaltazione dell’eternità del nome dei Torlonia.  All’interno della Casina ammirerete moltissimi elementi zoomorfi come i   tralci d’edera che diventano lumachine negli estrosi capitelli. Nel Salottino dei Satiri, voli di Rondini e di Pipistrelli. Occhi vitrei di  Civette vi guarderanno nella Stanza detta appunto delle Civette,  appollaiate su nastri e tralci d’edera presentano degli occhi gialli  realizzati a cabochon. Salendo al piano superiore ammirerete rose,  nastri e farfalle coloratissime. 

Probabilmente la stanza che più di ogni altra rappresenta il gusto del  Principe Giovanni è la Stanza dei Pipistrelli, ovvero la sua stanza da  letto. Purtroppo in seguito all’incendio del 1991 l’ambiente ha perso il  suo aspetto originario e originale, ma da alcuni documenti sappiamo che  era pieno di civette ovunque. Carta da parati, pannelli del letto,  lampadari, fino alla brocca, tutto era costellato da questo misterioso  animale tanto caro al Principe. Di tutta la decorazione originaria resta  una corona di pipistrelli sul soffitto, dipinto di azzurro scuro a  simulare un cielo notturno. 
Quando la vostra visita si concluderà, uscendo dalla Scala delle Quattro  Stagioni potrete ammirare il volo  degli uccelli migratori lungo le  vetrate romboidali e  sarà come non sentire la differenza tra l’interno e  l’esterno. 
Probabilmente non vi sembrerà di aver visitato un Museo, ma di essere stati in un castello fatato. 
Lasciati guidare
Valentina Nera 
Guida turistica autorizzata per Roma e Provincia. 
Tessera n° 4192 
valenera@hotmail.it; 3339841466.