Casa Leopardi a Recanati fu la dimora dove Giacomo nacque, crebbe e compì i suoi studi e la sua formazione. 

Un luogo storico ma anche perfettamente calato nella realtà che lo circonda, affacciato sulla piazza che lo stesso Giacomo più volte osservò dall’alto dei suoi balconi, e che oggi prende il nome da una delle sue liriche più famose, Il Sabato del Villaggio.

A colpire all’arrivo nella piazzola è la calda cromia della pietra che riveste ogni edificio che vi si affaccia che crea un’atmosfera piacevole e rilassante alla vista.
La dimora leopardiana è un palazzo imponente dove ancora oggi vivono i discendenti di Leopardi. Non si tratta quindi solo di un museo ma di un luogo vivo e vissuto, che tra le sue stanze ha visto passare diverse generazioni della stessa discendenza. 

La biblioteca di Casa Leopardi

La biblioteca di Casa Leopardi
La biblioteca di Casa Leopardi – Credits www.giacomoleopardi.it/
Il piano adibito alla visita è quello della biblioteca: quattro stanze in successione dove sono custoditi ben 20.000 volumi, la cui disposizione è rimasta la stessa dell’epoca del poeta, come testimoniano le schede di catalogazione compilate da Monaldo Leopardi e figli.
La biblioteca fu il baricentro della vita di Leopardi, è qui infatti che egli studiò assieme ai fratelli Paolina e Carlo, sotto l’occhio vigile ed attento del padre. Camminare per queste stanze equivale a fare un balzo indietro nel tempo e quasi pare di vedere il giovane Giacomo chino sui libri seduto alla sua scrivania, ancora oggi visibile e che fa quasi sorridere per le piccole dimensioni: sembra impossibile che in un banchetto così umile e anonimo siano stati scritti versi di magistrale poesia.
Sapevo che Leopardi era dotato di una straordinaria capacità di apprendimento che gli permise di immagazzinare velocemente un’infinità di nozioni, ma solo di fronte alla sorprendente fisicità di 20.000 volumi ho potuto capire davvero quale impresa titanica abbia compito e quale mente geniale debba aver avuto: si calcola che Giacomo abbia letto e assimilato l’80% dei volumi presenti nella biblioteca paterna!
Affacciandosi alle grandi finestre della biblioteca si ha di fronte quella che un tempo fu casa di Teresa, la figlia del cocchiere di Casa Leopardi: era esattamente da questo punto che Leopardi sedeva ad osservare la giovane fanciulla tessere e l’ascoltava cantare, immagini che gli rimasero dentro tanto da ispirargli una delle poesie più belle della nostra letteratura, A Silvia. 


Informazioni sulla visita di Casa Leopardi

La visita alla Biblioteca di Casa Leopardi è guidata e dura circa mezz’ora. I turni di visita vengono stabiliti dalla biglietteria sin base all’affluenza, ma solitamente non è necessario attendere molto.
La visita guidata è molto ben fatta, la consiglio vivamente, e rappresenta un’occasione preziosa per capire Leopardi uomo e poeta; vengono svelati particolari della sua vita che non si trovano nei libri e nelle biografie ufficiali e che aiutano a capire non solo il genio ma anche l’uomo, con le sue debolezze e i suoi problemi fisici che lo provarono e segnarono profondamente.

I luoghi leopardiani

Recanati
Per le vie di Recanati
A Recanati sono tanti i luoghi e gli scorci che ricordano le liriche del Leopardi perché il poeta, che qui trascorse lunghi anni, fu un attento osservatore e usò tanti piccoli grandi dettagli della vita del villaggio come ispirazione.

A pochi passi da Casa Leopardi parte un sentiero che conduce alla sommità della collina: si tratta del Colle dell’Infinito, celebrato nell’idillio omonimo, dove Giacomo era solito recarsi e a cui accedeva direttamente dal giardino di casa, attraversando l’orto del convento di Santo Stefano; è qui che rimaneva a godere del panorama sulle colline marchigiane, immerso nei suoi pensieri.
Spostandosi verso il centro di Recanati, dal chiostro interno della Chiesa di S. Agostino è  visibile la torre resa celebre dalla poesia leopardiana Il passero solitario. Attenzione a non confonderla con la torre che sfetta in centro a Recanati, in Piazza Leopardi!