
Ci sono però situazioni in cui ricorrere all’inglese non basta o è persino inutile e l’unica possibilità è conoscere almeno qualche parola della lingua locale.
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Per le vie di Tokyo |
L’importanza di parlare la lingua del posto
E’ quello che mi è successo in Giappone. Nonostante sia diffusa la convinzione che i giapponesi parlino un ottimo inglese, la realtà è ben diversa e arrivata sul posto mi sono presto dovuta rendere conto di come le mie conoscenze anglofone, costatemi anni di studio, a nulla o quasi valessero nel paese del Sol Levante, persino nel pieno centro della modernissima Tokyo.
Mai come in questa situazione parlare la lingua del Paese di destinazione mi sarebbe stato utile, anche solo per cose banali trovare hotel e ristoranti od orientarmi nei labirintici quartieri della capitale nipponica.

In casi come questo uno dei metodi più pratici è dotarsi prima di partire di un frasario bilingue da utilizzare in situazioni chiave come chiedere la direzione per strada o dove si trovano nelle vicinanze servizi quali stazioni, fermate della metro, supermercati o farmacie.
Oltre ai frasari cartacei, oggi la moderna tecnologia viene incontro ai viaggiatori con applicazioni di vario genere, da quelle in grado di fare traduzioni simultanee sia di parole scritte che di conversazioni orali, a dizionari illustrati digitali a cui si può accedere facilmente dallo smartphone, individuando velocemente il termine che interessa.
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Shinjuku, uno dei quartieri di Tokyo |
Tutti questi trucchi, pur rappresentando un valido supporto nella comprensione di una lingua straniera, non c’entrano però l’obiettivo fondamentale, che è quello di rapportarsi con le persone del posto. Anche in un mondo globale come quello odierno, la lingua rimane il più grande ostacolo nel processo di avvicinamento tra culture diverse.
Se si dispone di più tempo e se si vuole dare un valore aggiuntivo al viaggio che ci si appresta a compiere, vale sicuramente la pena di iscriversi ad un corso di lingua, un’occasione unica anche per ampliare il proprio bagaglio culturale e linguistico. Se da un lato si tratta di un impegno importante soprattutto per lingue che hanno lo scoglio di un alfabeto diverso, dall’altro lo sforzo sarà ampiamente ripagato dalla soddisfazione di riuscire ad interagire con le persone e l’ambiente circostante in viaggio. Una conoscenza anche basilare della lingua del posto permette inoltre di muoversi con maggiore serenità, sapendo di poter capire a grandi linee cartelli ed indicazioni o di poter fronteggiare imprevisti con maggiore sicurezza. A tutto questo si aggiunge il divertimento di provare a cimentarsi con le conoscenze appena assimilate, testando il proprio livello linguistico, osservando cartelli e scritte e sorprendendosi della propria capacità di decifrarli, cosa impensabile fino a poco tempo prima. Insomma, anche nell’era della tecnologia, la conoscenza delle lingue straniere rimane un valore aggiunto insostituibile, ciò che può fare la differenza tra essere semplici turisti di un luogo e l’essere viaggiatori che vogliono provare a farne parte.
Articolo scritto in collaborazione con FACI, agenzia di Milano che offre servizi linguistici di alta qualità, come traduzione, corsi di lingua, interpretariato, asseverazione e legalizzazione.