I paesaggi naturali di Lanzarote sono il risultato dell’attività vulcanica che interessa l’isola. Fu in particolare l’ultima eruzione, risalente al 1730, che ne sconvolse e forgiò la geografia. Immense colate laviche si riversarono sul terreno, bruciando tutto ciò che incontravano sulla strada, fino a solidificarsi in gallerie e archi una volta arrivate in mare.

Oggi queste eccezionali formazioni laviche formano valli lunari, distese di terra nera e coste aspre che rappresentano la peculiarità di Lanzarote, ciò che le ha fatto guadagnare il titolo di Riserva della Biosfera.

Gran parte di queste zone naturalistiche costituiscono la rete di Parchi Nazionali di Lanzarote, incaricati di proteggere e conservare il fragile quanto unico ambiente naturale dell’isola. Ad essi si sommano i centri culturali, opera dell’artista isolano Cesar Manrique, le cui stravaganti opere, omaggio alla bellezza dell’isola, si basano sulla ricerca di armonia tra arte e natura. Per visitare i parchi naturali di Lanzarote, è possibile acquistare i “bonos”, dei carnet che includono da 3 a 6 attrazioni, con un notevole risparmio rispetto all’acquisto singolo. I bonos sono in vendita presso le biglietterie di ogni attrazione e hanno una validità di 14 giorni.

Il Parco Nazionale Timanfaya

Vulcano Timanfaya
Vulcano Timanfaya

I vulcani nel sud dell’isola vengono chiamati “le montagne di fuoco”. Fu qui che ebbe luogo la sconvolgente eruzione del 1730, durata ben 6 anni. Gran parte degli abitanti di queste zone furono costretti a fuggire di fronte all’implacabile forza della natura. Una lunga strada che solca distese di lava pietrificata conduce all’ingresso del parco del Timanfaya. Una volta giunti al centro direzionale, si lascia l’auto ai parcheggi e si sale a bordo di bus che portano i turisti nel cuore del parco nazionale. La visita dura ca. 50 minuti e purtroppo non sono previste soste. Si vede tutto solamente attraverso i vetri dell’autobus, cosa che toglie gran parte del fascino all’esperienza. Questa misura è dovuta ai passati “saccheggi” ad opera dei turisti, che tornavano a casa portandosi pietre laviche come souvenir. Nonostante questo, il paesaggio che sfila fuori dai finestrini è grandioso. Deserti di mille sfumature di rosso su cui spiccano le cime appuntite dei vulcani. Per farvi un’idea del luogo, potete guardare il video di Lanzarote che ho realizzato.

Los Hervideros

Los Hervideros
Los Hervideros, l’incredibile costa lavica di Lanzarote

 

Quando il magma incandescente raggiunse le fredde acque dell’oceano solidificò in roccia. Queste insenature, risalenti alle eruzioni vulcaniche del 1730-1736, sono state scolpite dall’erosione del mare, creando un incredibile spettacolo naturale. Si tratta di una serie di pareti, gallerie, grotte e archi, in cui la forza delle onde crea giochi di acqua e spruzzi che salgono attraverso fori e fessure nella roccia, come acqua in ebollizione (da qui il nome). Los Hervideros si raggiungono seguendo la strada costiera che dal Parco Nazionale Timanfaya conduce a sud. Lasciata l’auto nel parcheggio, si prosegue a piedi lungo il percorso panoramico che permette di osservare le curiose formazioni rocciose.

Il Charco de los Clicos

Il paesaggio del Charvo Verde
Il paesaggio del Charvo Verde

 

Il Charco Verde, conosciuto anche come ”Charco de los Clicos”, si trova all’interno di un grande cratere vulcanico, aperto dall’erosione del mare, in prossimità del paese El Golfo. L’insolita colorazione dello stagno, di un verde brillante, è dovuta a infiltrazioni di zolfo e all’accumulo di una particolare alga. La laguna, pur collegata al mare da fessure sotterranee, ne è separata in superficie da una stretta spiaggia di sabbia nera. In questo suggestivo paesaggio sembrano sommarsi per magia tutti i colori di Lanzarote.

La Cueva de los Verdes

La grotta “Cueva de los Verdes” si trova a nord dell’isola, nel municipio di Haria, integrata nel vasto paesaggio vulcanico del Parco Naturale di Malpaís de La Corona. È il risultato dell’attività eruttiva del vulcano omonimo, che i geologi situano tra i 3000 ed i 5000 anni fa, che ha creato una vasta galleria vulcanica sotterranea lunga più di sei chilometri, che arriva fino al mare. La visita guidata fura ca. 50 minuti e conduce nelle profondità della grotta. Anche se non spettacolare, è senza dubbio un’occasione interessante per ammirare il lavoro sotterraneo della lava. La temperatura all’interno si mantiene costante intorno ai 20° e gli ambienti sono fiocamente illuminati da luci elettriche. Non è possibile visitare la grotta in autonomia, e i gruppi sono piuttosto numerosi, armatevi di pazienza (visite solo in inglese e spagnolo).

Mirador del Rio

Il panorama dal Mirador del Rio
Il panorama dal Mirador del Rio

 

Non lasciatevi scoraggiare dal vento che qui soffia implacabile! Il Mirador del Rio è il balcone dell’isola e è una tappa imperdibile di un viaggio a Lanzarote. Dal belvedere si ha una meravigliosa vista aerea dell’isola di La Graciosa, famosa per le spiagge vergini e deserte. Il Mirador è una delle tante opere volute da Cesar Manrique, l’artista che con la sua arte celebrò la bellezza di Lanzarote e il connubio armonioso con la natura. Per arrivare al mirador bisogna seguire la strada che si inerpica fino alla sommità della collina. I paesaggi aspri e il fischio del vento rendono il viaggio bello quanto la vista panoramica alla fine della salita!