La Campania è una terra meravigliosa che, parliamoci chiaro, non ci si stanca mai di scoprire. Quando la si nomina, non si può non prendere in considerazione la ricchezza della sua gastronomia. Esplorarla significa partire per un viaggio all’insegna di sapori che incantano il mondo e che rendono grande il nome del nostro Paese.
Nelle prossime righe, mi concentrerò in particolare sui primi piatti della cucina popolare di questa terra magnifica. Non ti resta che proseguire nella lettura per scoprire cosa ho scelto (e qualche curiosità su ciascuna ricetta).
Spaghetti alla puttanesca
Come ricorda anche Ricetta.it, gli spaghetti alla puttanesca sono uno dei primi piatti più amati della cucina popolare campana. In particolare, parliamo di uno dei simboli della cucina napoletana.
Cosa sappiamo della loro storia? Che le prime testimonianze della pasta condita con una ricetta molto simile a quella che prepariamo oggi risalgono al XIX secolo e, in particolare, alla pubblicazione, da parte del cuoco e letterato Ippolito Cavalcanti, del libro Cucina teorico-pratica. In questo volume, si parla, tra le tante ricette, dei “Vermicelli all’olio con olive capperi ed alici salse”. L’origine del nome è legata, secondo alcune teorie, all’abitudine del proprietario di una casa d’appuntamenti dei Quartieri Spagnoli di Napoli di servire il primo piatto ai suoi clienti.
Spaghetti alle vongole
Quando si parla degli spaghetti alle vongole, si inquadra uno dei piatti più amati della cucina marittima in generale. Molto popolare a Napoli, questa ricetta deve essere preparata utilizzando rigorosamente le vongole veraci (ovviamente se si punta ad aderire alla perfezione alla tradizione). Sottolineare questo aspetto è essenziale in quanto, in molti casi, si tende a portarli in tavola utilizzando la vongola filippina, che viene erroneamente accostata a quella verace soprattutto nelle Regioni del nord Italia.
Spaghetti alla poverella
Con questo piatto, si chiama in causa un altro primo simbolo della gastronomia napoletana. Narrare delle sue origini significa fare un salto indietro nel tempo al capoluogo campano nel dopoguerra. Un periodo economicamente molto difficile, durante il quale, soprattutto nelle zone più povere e degradate della città, c’erano tantissime persone che facevano fatica a mettere assieme il pranzo con la cena.
I più poveri, per sopravvivere, erano soliti portare in tavola piatti preparati con pochi ingredienti semplici. Tra quelli più facili da reperire in quei tempi difficili spiccavano la pasta, le uova e la sugna, gli ingredienti della ricetta tradizionale degli spaghetti alla puveriello.
Oggi come oggi, questa semplicità viene in aiuto quando si ha poco tempo per stare in cucina grazie a diverse varianti. Una delle più popolari è la ricetta degli spaghetti pomodori e uova, veloci, perfetti quando si hanno gli ingredienti in via di scadenza e non si ha intenzione di buttarli. Ovviamente è anche un’idea fantastica per fare un figurone con eventuali ospiti senza fare troppa fatica.
Lasagna napoletana
No, la lasagna non è solo emiliana! Questo piatto, tra i simboli della cucina del nostro Paese nel mondo, viene preparato anche a Napoli. Cosa dire sulla ricetta originale e sulla storia? Che risale tutto ai tempi di re Ferdinando II. I cuochi della sua corte, secondo la tradizione, diedero vita a questo piatto partendo da sfoglie di pasta all’uovo e ingredienti come la carne, i formaggi e il sugo.
Entrando nel vivo della preparazione, è doveroso sottolineare la presenza del ragù. Questo ingrediente deve essere realizzato ricorrendo rigorosamente alla carne di maiale. Si parla nello specifico delle salsicce napoletane, contraddistinte da una trafila più spessa rispetto a quelle tradizionale e da una gustosa speziatura, e delle costolette.
L’utilizzo della carne di maiale non è casuale ma legato al Carnevale, periodo durante il quale era frequente la preparazione di questo piatto e momento dell’anno caratterizzato, in vista della Quaresima, dall’ampia disponibilità della sopra citata carne sulle tavole.