Venezia non ha sicuramente bisogno di presentazioni: il capoluogo del Veneto è una delle città italiane più visitate dal turismo nazionale e internazionale, con i conseguenti problemi dell’impatto del turismo di massa su una realtà delicata come quella della città lagunare. Anche su questo blog abbiamo più volte parlato di Venezia, suggerendo modi di viverla diversi da quelli più gettonati: questa volta vediamo alcuni dei più affascinanti palazzi cittadini da visitare.

L’urbanistica è sempre stata una sfida importante nel corso della storia di Venezia, e il segreto dell’edilizia veneziana è il legno: fin dall’antichità gli artigiani veneti impararono a creare terreno solido dove non ne esisteva, conficcando tronchi di quercia o rovere nei fondali fangosi della laguna. Gli interstizi tra i tronchi venivano riempiti di sassi e vari cementi, e il legno veniva preservato grazie all’assenza di ossigeno nel fango dove era affogato. Una tecnica che ha permesso a Venezia di svilupparsi con palazzi affascinanti conosciuti come Ca’, abbreviazione di casa, seguito da un cognome familiare, generalmente quello di un proprietario, o da una caratteristica particolare: da abitazioni nobiliari sono spesso diventati sedi culturali, aprendo ai visitatori lo splendore delle loro sale.

È per esempio il caso di Ca’ Rezzonico, situato a Dorsoduro e tipico esempio di palazzo veneziano affacciato sul Canal Grande. La costruzione iniziale era del seicento, ma fu ultimato solo a metà del ‘700: un Rezzonico, famiglia arricchitasi e poi iscritta al patriziato cittadino, fece ultimare il palazzo e lo utilizzò come residenza, legandovi quindi il proprio cognome. Lo stabile ospita oggi il Museo del Settecento Veneziano: ricostruzioni, dipinti e arredi settecenteschi ospitati nelle sale di un palazzo a sua volta settecentesco.

Va menzionato anche Cà Vendramin – Calergi, palazzo quattrocentesco che deve il suo nome a due famiglie nobili avvicendatesi nel suo possesso tra ‘500 e ‘700. Ovviamente anche questo espone la sua ricca facciata sul Canal Grande, e nel corso della sua storia le sue stanze vennero affittate persino dal compositore tedesco Richard Wagner, che morì proprio durante un soggiorno a Venezia. Anche questo palazzo oggi non ha più funzione abitativa: si tratta della storica sede del casinò cittadino, la più antica casa da gioco al mondo ancora in attività. Al giorno d’oggi vanno per la maggiore i casinò online: i siti specializzati come PokerStars Casino possono infatti contare su un’offerta sempre aggiornata e un’accessibilità enorme. Due vantaggi che si aggiungono alle potenzialità della rete: partite disponibili in ogni momento anche contro altri giocatori e l’inclusione di praticamente qualunque variante di un determinato gioco sono caratteristiche esclusive del casinò online e alla base del suo successo. Ciononostante i casinò classici mantengono intatto il loro fascino storico, ed è esattamente il caso del Casinò di Venezia: d’altra parte, poter entrare in un palazzo del genere direttamente dall’ingresso nobile sul Canal Grande è un’esperienza che non può essere fatta da altre parti.

È una particolarità architettonica invece a dare il nome a Ca’ d’Oro, che sorge a Cannaregio: la sua facciata in origine era decorata da stucchi con vistosi accenti dorati. Questo perché il proprietario era esponente di una ricca famiglia patrizia, i cui appartenenti in più occasioni ricoprirono il ruolo di Doge: i Contarini. Il palazzo fu ultimato nel quattrocento, e oggi può essere visitato come sede museale: dal 1927 ospita infatti la Galleria Giorgio Franchetti, composta da numerosi dipinti e sculture. Sono inoltre presenti spazi che illustrano i procedimenti di restauro di diverse opere d’arte, per una visita davvero particolare.

Architettura decisamente unica invece quella del Fontego dei Turchi, palazzo che si trova a Santa Croce. Una costruzione che testimonia la vocazione commerciale della città: esattamente come il Fontego dei Tedeschi, il fondaco era una costruzione medievale composta da alloggi e magazzini. Era dedicata ai commercianti, che potevano depositare le loro merci in appositi spazi e alloggiare nella medesima struttura: se il Fontego dei Tedeschi era destinato a commercianti germanici, in quello dei turchi alloggiavano e commerciavano mercanti mediorientali. Il Fontego dei Turchi è visitabile come museo fin dalla metà dell’800: venne acquistato dal Comune per collocarvi il Museo Correr, al quale nel 1923 è seguito, dopo che il Correr venne trasferito in Piazza San Marco, il Museo di Storia Naturale.

Concludiamo menzionando un palazzo privato e non visitabile: Ca’ Dario. Collocato a Dorsoduro e direttamente sul Canal Grande, il palazzo è noto per la sinistra fama che lo accompagna: a partire dal primo, il facoltoso Giovanni Dario che nel quattrocento ne ordinò la costruzione, ogni proprietario del palazzo sarebbe destinato ad andare incontro a inevitabili sfortune. Una superstizione che ha fatto desistere anche alcuni possibili compratori, e che impressionò Claude Monet a tal punto che il pittore lo rappresentò in diversi quadri. E che, purtroppo, costringe ad ammirare solo dall’esterno un palazzo tanto affascinante.

Che si tratti di dimore nobili o di edifici commerciali, ogni palazzo di Venezia vanta una sua ricchissima storia: anche solo per questo vale la pena visitare la città, evitando i luoghi maggiormente battuti dai flussi turistici.