Ecco il primo capitolo del Diario di Viaggio dedicato a #luxembourg2flanders, l’itinerario che ha portato la nostra Fabiana, viaggiatrice solitaria, a scoprire le bellezze di Lussemburgo e Fiandre.
Preparatevi a partire per il nord!

Eccomi qui in aeroporto, con la mia valigia e il cuore che batte forte per l’emozione. Sono in partenza. Il mio primo viaggio da sola. Guardo i monitor in attesa del gate. Mille sensazioni che mi attraversano a raffica. Paura, entusiasmo, inquietudine e orgoglio. Orgoglio per essere arrivata fin qui, per non essermi arresa o aver dato retta a chi mi diceva: “Ma cosa vai a fare in Lussemburgo. Non c’è niente da vedere in quel posto sperduto”. Ma chi viaggia sa che qualsiasi posto vale la pena di essere visto e vissuto.

Dopo poco più di un’ora mi ritrovo a destinazione (aeroporto piccolo ma super organizzato ed efficiente) e subito trovo l’autobus n°9 per il centro ad aspettarmi. Acquisto il biglietto direttamente sul bus (€2) e in circa un quarto d’ora arrivo nel centro della città. Ho preso la mappa al punto informazioni dell’aeroporto e mi inizio ad inoltrare per le vie cercando di seguirla. Purtroppo dalla mappa non si capisce che tutta la città è piena di salite e discese. Risultato: ho fatto una discesa infinita per poi scoprire di aver sbagliato e di dover tornare nella parte alta della città. Finalmente dopo un’ora di salite e discese trascinando la valigia su e giù per le strade (in realtà ero a neanche un km di distanza) arrivo in ostello (Youth Hostel Luxembourg City). Ho prenotato un letto in una camerata femminile. Dopo i convenevoli con le compagne di stanza (due allegre cinquantenni scozzesi) decido di andare subito a visitare il centro e a cercare qualcosa da mettere sotto i denti. La tensione è svanita e sono così entusiasta che non mi arrabbio neanche per dover pagare €10 per il noleggio asciugamani (per email mi avevano detto che costavano €3).

Lussemburgo mi accoglie con un’aria festosa e affascinante. Sono quasi le sette di sera e le vie principali sono invase da lavoratori che sorseggiano un cocktail o si godono un bicchiere di vino chiacchierando. La via principale (Rue Philippe II) è ricca di boutique dell’alta moda ed è, in questo periodo, decorata con tantissimi ombrelli colorati. Al termine della via arrivo casualmente alla Place della Constitution che scopro essere uno dei principali punti panoramici della città. Una vista spettacolare sulla Valle della Petrusse, piena di fiori e di colori. Un turbinio di bandiere che svolazzano e monumenti che si erigono dichiarando la maestosità e la ricchezza del paese. Rimango lì, a perdermi guardando il sole che accarezza il Ponte Adolphe e si tuffa nelle acque del fiume Alsette.

Sento pian piano salire una dolce melodia provenire dal centro e, seguendo l’istinto, arrivo nella Place d’Armes, il fulcro dei bar e dei ristoranti. Qui si concentrano tutti gli affamati turisti che non perdono occasione per farsi attrarre dai menù civetta che, a dir la verità, hanno prezzi abbastanza elevati. Al centro della piazza è stato allestito un gazebo da cui, grazie ad una fantastica orchestra, proviene una musica soave e celestiale. Conquistata, mi accomodo ad uno dei tantissimi tavolini e mi godo lo spettacolo sorseggiando una dissetante birra.
Scopro che anche in Lussemburgo, prima delle dieci in questa stagione non cala il sole. Ritornando sulla strada dell’ostello mi fermo lungo la Rue du Bock Montée ad ammirare la Valle che si estende infinita. Rimango lì, completamente rapita e, penso che, anche solo per questo momento è valsa la pena prendere quell’aereo.