Phnom Penh, la capitale della Cambogia, è un concentrato di Oriente così come molti se lo immaginano. Templi dai tetti ricoperti d’oro, mercati brulicanti di gente, motorini che invadono le strade e retaggi della passata colonizzazione francese.

Dopo anni tragici segnati da guerra civile e atroci stermini, Phnom Penh si è lasciata alle spalle il passato sanguinoso ed è tornata a splendere. Oggi la città è caotica ma al tempo stesso piacevole, con tanti angoli dove rifugiarsi dal traffico e godere di atmosfere rilassate. Ed è proprio di questa Phnom Penh, che mi ha accolta all’arrivo in questo nuovo viaggio in Cambogia, che vi voglio parlare.

Molte città dell’Indocina vengono definite dalle guide “perle d’Asia” ma per alcune la visita di persona ha rivelato centri vecchi e sciupati, che del fascino dell’Indocina mantengono solo uno sbiadito ricordo. E’ il caso di Kota Kinabalu nel Borneo Malese o o della stessa Bangkok in Thailandia. Phnom Penh mi è invece apparsa subito diversa. Nonostante la confusione e il disordine tipici dei centri asiatici, la città conserva davvero un fascino singolare, frutto del passato incontro con la cultura francese che si è fusa con le tradizioni locali. Il risultato è un piacevole mix di stili esotici ed internazionali.

Cosa vedere a Phnom Penh

Tappa obbligata di una visita a Phnom Penh è il Palazzo Reale. Chi conosce il Palazzo Reale di Bangkok non tarderà a notare la somiglianza di quello cambogiano con il “fratello maggiore”. Con i tipici tetti dorati in stile khmer, la sagoma del palazzo domina il centro cittadino, che pare gravitare intorno ad esso. Essendo la residenza ufficiale del Re, i visitatori hanno accesso solo ad alcuni edifici. E’ inoltre previsto un dress code rigido, con pantaloni fino al ginocchio e magliette che coprano le spalle, in segno di rispetto. Se ne siete sprovvisti è possibile acquistare magliette o noleggiare parei all’ingresso . Oltre che per funzioni politiche, il palazzo è anche un luogo di culto molto amato dai cambogiani, che arrivano dalle più remote zone del paese per visitarlo e pregare qui. Lascio la descrizione dettagliata del palazzo per il rientro, per il momento mi limito a suggerivi di dedicare alla visita almeno una mezza giornata. Il turismo in Cambogia è ancora a livelli sopportabili. In assenza dei fiumi di gente che affollano il palazzo Reale di Bangkok, quello di Phnom Penh risulta un luogo estremamente piacevole, dove passeggiare a testa in su per ammirare le magnifiche decorazioni, espressione della grazia orientale.

Cosa e dove mangiare a Phnom Penh

La capitale cambogiana offre uno dei panorami gastronomici più vari e interessanti dell’Estremo Oriente. Grazie al passato colonialismo francese, la sua cucina fusion amalgama ingredienti locali a tendenze internazionali. I ristoranti del centro offrono una vasta gamma di cucine, da quella tradizione khmer a cucina vietnamita,  messicana, italiana, francese e cinese. Altra sorpresa è la raffinatezza degli ambienti, alcuni dei quali sono ospitati in meravigliosi edifici coloniali. Con queste premesse è facile capire che uno dei passatempi migliori a Phnom Penh siano i tour gourmet. Resterete sorpresi da quanti locali di grande fascino sorgono lungo le rive del fiume e nelle vie principali del centro. Ecco alcuni di quelli che ho provato personalmente.

Foreign Correspondents Club

L’FCC è una vera istituzione in città. Si tratta dell’hotel trasformato in quartier generale dai corrispondenti di guerra esteri. Il bar dell’hotel è perfetto per un cocktail, sopratutto durante l’happy hour (dalle 17 alle 19). La terrazza panoramica sul tetto offre belle viste sul fiume Tonle Sap. Esiste una filiale anche a Siem Reap, che non mancherò di visitare!

Elephant Bar

Se cercate la Phnom Penh raffinata, venite al bar dell’hotel Raffles (filiale dell’omonimo hotel di lusso di Singapore). Appena si entra si viene catapultati nell’epoca del colonialismo. I prezzi dei cocktail sono più alti della media ma è un’esperienza da provare.

Tepui

Se amate l’architettura coloniale, questo è il posto per voi. Ospitato all’interno della Chinese House, il Tepui è un locale pieno di personalità e fascino, a metà tra Oriente e Occidente. Vale la pena entrare anche solo per un drink al bancone. La cucina propone sia piatti khmer che internazionali, tutti curati e presentati in maniera ineccepibile. I prezzi sono però piuttosto cari, anche rapportati agli standard occidentali. Veniteci per il brunch: il menu ha piatti più economici e si può così godere delle atmosfere coloniali senza spendere troppo.

Organizzare il viaggio a Phnom Penh

Per info sull’organizzazione pratica del viaggio, alloggi e trasporti in città vi consiglio Asiatica Travel, un’agenzia vietnamita molto valida che ha una sede anche in Cambogia. L’ho usata anche per alcune tappe del viaggio in Vietnam e mi sono trovata benissimo. Sono specializzati nel mercato italiano quindi conoscono bene le esigenze e le difficoltà, anche di chi è meno abituato ai lunghi viaggio. Il personale parla anche italiano.