Eccomi di ritorno dal blog tour #boccadimagra, un’esperienza di viaggio e umana intensa e straordinariamente arricchente che avrò modo di raccontarvi a lungo nelle prossime settimane. Adesso però sento il bisogno di mettere nero su bianco le prime sensazioni, quelle di pancia come le chiamo io, perché credo che un viaggio, qualunque viaggio, sia fatto di due tipi di emozioni: quelle a caldo che frullano nella testa nei primi giorni dopo il rientro, e quelle che sedimentano e maturano nel tempo diventando i ricordi che poi si porteranno dentro per sempre.

Ci sono luoghi in cui ti senti subito a casa, dove ti sembra di essere già stato. E’ quello che mi è successo a Bocca di Magra quando, percorrendo per la prima volta la strada lungofiume che porta in centro paese, ho avuto una sensazione di déjà vu, come se il mio cuore fosse già stato lì; in effetti questo minuscolo borgo nella punta più orientale della Liguria ha tutti gli ingredienti che compongono il mio luogo ideale: piccole viuzze silenziose, un adorabile porticciolo, un placido fiume che sfocia in mare e una rassicurante vista sulle montagne, le Alpi Apuane.

Certo è facile acquisire le coordinate di un paese fatto di una manciata di case affacciate su poche strade, ma la sensazione “di essere a casa” che mi ha avvolto fin dai primi momenti è andata ben al di là della sola capacità di sapermi subito orientare: quello che mi ha accolto è stato un genuino calore umano, sorrisi e abbracci che trasmettono l’impagabile sensazione di essere attesa.
Gli abitanti di Bocca di Magra ci hanno spalancato le porte di casa loro nel vero senso della parola, accogliendoci in una delle abitazioni del borgo con una cena fatta in casa, tra risate e sorrisi. E’ lì che incontriamo Marilena, che in paese gestisce il negozio di abbigliamento ma che per noi prepara i suoi favolosi spaghetti al sugo di mare; e Loriana, dell’associazione Boccadamare, che ha preparato una squisita torta di riso e, non paga, ci ha persino fatto dono delle magliette firmate Bocca di Magra.
E la parrucchiera Luana, che non abbiamo la fortuna di conoscere di persona ma di cui degustiamo le magnifiche seppie coi piselli! Seppie che, scopro dopo, sono state affidate alle mani di Lucia, prima travel blogger ad arrivare in paese e subito arruolata nella squadra con l’importantissimo compito di trasportare l’ingrediente principe della cena da una casa all’altra!
Ci raggiunge anche l’Assessore del Turismo di Ameglia che per noi è semplicemente Raffaella, una simpatica signora che si presenta con una torta salata fatta con le sue mani e tanta voglia di raccontarci la sua terra e gli sforzi per renderla sempre più bella e accogliente.
E infine non può mancare lui, Giorgio, gestore della casa vacanze A Ca da Tirde, l’ideatore del blog tour e mio compagno di email nell’ultimo mese e mezzo: una fitta corrispondenza per mettere a punto ogni dettaglio, ogni virgola di questo evento che significa tanto per entrambi e a cui arriviamo carichi di entusiasmo e speranza. Mi aspettavo un signore di mezza età e mi ritrovo davanti un ragazzo di ventisette anni, con la simpatia e la freschezza tipica della sua età ma che dimostra una maturità fuori dal comune quanto parla della sua terra, della storia che l’ha segnata e che dimostra di conoscere profondamente, e del suo grande desiderio di farne conoscere le bellezze al resto del mondo.
Ci accomodiamo tutti intorno ad un tavolo nella veranda che dà sul giardino, un luogo intimo e raccolto dove è facile sciogliere il ghiaccio (se mai c’è stato!) e cominciare a parlare come vecchi amici, ascoltando le voci e le storie di chi vive qui da sempre e ama profondamente questa terra e investe ogni giorno tempo, denaro e tanta passione per mantenerla viva e fiorente.
Ascolto Giorgio che ci parla dei luoghi che visiteremo nei due giorni successivi e leggo ora nei suoi occhi quello stesso orgoglio e forte senso di appartenenza che ho captato nell’ultimo mese tra le righe delle sue email, un entusiasmo incontenibile e la voglia di credere in un progetto, che non è solo il suo ma quello di un’intera comunità; lo ascolto mentre ci racconta la millenaria storia della sua terra, fatta di antiche popolazioni, magnifiche città romane e grandi battaglie per la contesa di un territorio di confine strategico. Una saggezza insolita per un ragazzo così giovane che riesce a comprimere in una sola, potente frase che mi colpisce: “bisogna partire dal proprio passato per capire il presente e progettare il futuro”.
E’ proprio il glorioso passato di questa terra e il suo magnifico presente, che Giorgio e compagni ci hanno portato a scoprire durante il blog tour, e che nei prossimi giorni vi racconterò passo passo, sperando di trasmettervi lo stesso entusiasmo che hanno trasmesso a me e la stessa voglia di andare di persona a vivere e scoprire questi luoghi, contribuendo così a scriverne il futuro.