Sfogliando la guida della Slovenia per organizzare la visita a Lubiana, i miei occhi sono subito stati attirati dall’immagine di una chiesetta su un’isoletta solitaria al centro di un lago color smeraldo: l’ho subito riconosciuta come un’immagine già familiare, vista e rivista in cataloghi e siti di viaggio. Immaginatevi lo stupore e la gioia nella scoprire che quel gioiello, il lago di Bled, era a soli sessanta chilometri da Lubiana, la meta perfetta per una gita in giornata.

E così via, incurante del cielo nuvoloso di gennaio, oramai lo sapete che al richiamo del lago non so resistere! 

Devo ammettere che all’arrivo sono rimasta un po’ delusa, complice la foschia che impediva di distinguere l’isola, i cui profili si confondevano nel blu del lago e nello sfondo verde delle montagne; ma soprattutto colpa di quegli orrendi casermoni anni settanta allineati lungo la sponda occidentale, blocchi di cemento che deturpano la bellezza del luogo. La fortuna è che guardando l’isoletta al centro i palazzi rimangono alle spalle e davanti agli occhi si apre solo il profilo dolce delle montagne che circondano il lago.

Acque profonde quasi trenta metri che cambiano colore a seconda dei capricci del tempo e che nascondono un segreto: delle sorgenti termali nella parte nordorientale del lago che d’estate fanno raggiungere all’acqua temperature di 22-23° gradi, l’ideale per un bagno immersi in questa meraviglia verde.
L’isola di Santa Maria Assunta che troneggia al centro ha una storia lunga e intrisa di leggende. La chiesa risale al 1465 e la sua particolarità è il campanile staccato, che spicca tra la folta vegetazione con i suoi 52 metri di altezza, e la scalinata di 99 gradini: tradizione vuole che nei matrimoni che vengono celebrati qui lo sposo porti in braccio la sposa per tutti i 99 scalini!
Un’altra curiosità è la Campana dei Desiderisecondo la leggenda fu fatta costruire e portare sull’isola dalla vedova Polissena che viveva al castello di Bled. A causa di un forte temporale l’imbarcazione si capovolse e la campana finì in acqua assieme a tutto l’equipaggio. C’è chi giura che si riesca ancora a sentirne il suono dal fondo del lago!

Il sentiero di sei chilometri che corre tutto intorno al lago si presta ad una passeggiata a piedi o in bici, per osservare i cigni  che scivolano leggeri sull’acqua e le imbarcazioni che fanno la spola dalle sponde all’isola. Ma solo la vista dall’alto permette di godere appieno della bellezza del posto; bisogna allora salire lungo il sentiero che conduce al castello proprio a picco sulla collina che sovrasta il lago e arrivati al parcheggio continuare lungo il sentiero che gira attorno alle mura: è da questa posizione che il lago si rivela in tutta la sua bellezza, e l’isola pare emergere al centro come una sirena, piena di grazia e leggiadria. Non ho potuto rimanerci abbastanza a lungo da ammirare il tramonto per cui il lago è famoso, quando l’acqua immobile riflette le sfumature rosse e rosa del cielo. Sarà per un’altra volta, intanto mi accontento di averlo visto vestito dei mille riflessi verde blu di cielo e montagne, un’immagine che mi resterà impressa nella mente a lungo.