In un mondo sempre più globalizzato dove le differenze tra paesi si assottigliano e riducono, il Giappone riesce ancora ad essere diverso e particolare e un viaggio in Giappone riesce a regalare l’emozione di sentirsi davvero in un mondo diverso.
L’impatto  con questo paese può lasciare storditi, soprattutto perché il primo approccio lo  si ha solitamente con la sua tentacolare capitale, Tokyo: uno smisurato  agglomerato di città e sobborghi che si susseguono senza interruzione dando vita  alla più popolosa area metropolitana del mondo, con oltre 35 milioni di  abitanti!
Dimensioni  e numeri da capogiro che intimidiscono il visitatore e ne stordiscono i sensi,  colpiti da un turbinio di volti, suoni, luci scintillanti ed enormi megaschermi.  L’immagine più iconica di Tokyo è quella del famoso shibuya  crossing, quando  allo scattare del semaforo verde un fiume umano pare tracimare e riversarsi  sulla strada, come se un’improvvisa onda avesse rotto gli argini. Trovarcisi in  mezzo è un’esperienza incredibile, 
un modo perfetto per immergersi letteralmente  nel flusso vitale che scorre per le vie della città.
Pur essendo  una città modernissima e dall’impronta occidentale, costellata di grattacieli,  mega centri commerciali e un’intricata rete di trasporti che corre nel  sottosuolo e in superficie, Tokyo sa essere diversa da altre megalopoli, un  mondo a parte.
Diverso è il  codice di comportamento, lontano dal nostro: sorrisi ed inchini di rito che  accolgono lo straniero quando entra in un locale o in un negozio si accompagnano  a silenzi e discrezione quando si è per strada o in metro; si impara presto che  guardare ed osservare gli altri è percepito come maleducazione, ognuno tiene gli  occhi fissi sullo schermo del proprio tablet, e il risultato è un  silenzio  surreale su vagoni stipati di gente.
Persino il  caos urbano qui è diverso e a dispetto dei milioni di persone che si riversano  su strade e stazioni tutto sembra sempre in ordine. D’altra parte solo  un’organizzazione ineccepibile ed impeccabile come quella giapponese può  riuscire a contenere fiumi di gente di enormi proporzioni senza creare  ingorghi.
Girando per  la città è facile lasciarsi andare al flusso in perpetuo movimento che  l’attraversa facendosi trasportare per i vari quartieri centrali, ognuno con  caratteristiche proprie: si passa così dai mega schermi di Shibuya alle eleganti  boutique griffate di Ginza, la Firth Avenue giapponese, ad Akihabara, una  cittadella dell’elettronica dove perdersi tra corsie di computer, tablet,  telefoni, macchine fotografiche, una quantità smodata di merce che supera ogni  più ampia concezione occidentale di megastore!
C’è il  quartiere del business frequentato da un esercito di impiegati, impeccabili ed  elegantissimi in tailleur e abiti scuri  e Asakusa, dove rifugiarsi quando si è  stanchi della confusione e si ha bisogno di un po’ di pace: è tra i templi di  questo quartiere che Tokyo conserva il suo nucleo più antico e tradizionale . Ma  molti altri sono i templi zen e shintoisti  nascosti tra le pieghe della città,  stretti tra grattacieli ed enormi mall, piccole e segrete oasi di pace dove il  rumore del traffico scompare e lascia spazio solo al fruscio delle porte in  carta di riso e al gorgoglio dell’acqua che zampilla nei giardini. Molti  abitanti vi entrano per brevi fughe dal caos della vita quotidiana, pochi minuti  per rigenerare lo spirito e riposare gli occhi prima di rituffarsi nel flusso  della città: quella spirituale è una dimensione  viva e presente che non ci si  aspetterebbe da un città votata al business e al profitto, un altro dei motivi  per cui il Giappone sorprende e conquista chi lo visita.Difficile  racchiudere Tokyo in una definizione, troppo poliedrica per stare dentro gli  stretti confini di pochi aggettivi. Tokyo bisogna guardarla, sentirla,  immergersi nella sua confusione, girare per le sue tentacolari stazioni della  metro all’ora di punta, rimanere a guardare con il naso all’insù  i megaschermi  che sono tra le immagini più famose della città, per poi scoprire che quello  moderno e tecnologico non è che uno dei tanti, infiniti volti di una città che  può intimidire o far innamorare, ma che certamente non può lasciare  indifferenti.



 
Ciò che mi affascina di una città come Tokyo è proprio l'assurdo contrasto tra caos e silenzi.
A presto!
Ciò che mi affascina di una città come Tokyo è proprio l'assurdo contrasto tra caos e silenzi.
A presto!
Verissimo, un contrasto ricco di sfumature!
Verissimo, un contrasto ricco di sfumature!