Quando si imbocca la vecchia strada del Ponale, che da Riva del Garda sale verso la Valle di Ledro, non si può far altro che rimanere a bocca aperta per la vista meravigliosa sul lago di Garda che regala questo sentiero che s’inerpica sul lato della montagna, proprio a picco sull’acqua. Non per nulla è uno degli itinerari più amati e frequentati dai turisti ma anche dai locali, che vanno volentieri a passeggiare lassù.
La Tagliata – così chiamata perché “tagliata” nella montagna – è un complesso difensivo costruito dall’esercito austroungarico tra il 1860 e il 1918, a guardia del confine meridionale del grande impero. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che fino alla fine della Prima Guerra Mondiale la sponda trentina del lago di Garda apparteneva alla monarchia austriaca e, già difeso da forti possenti come punto strategico, venne ulteriormente rafforzato alle prime avvisaglie del conflitto.
Varcare i cancelli in ferro che chiudono l’accesso alla Tagliata del Ponale, è davvero emozionante. Ci si trova in un mondo sotterraneo, che nella sua monocromatica essenzialità sottolinea ancora oggi lo sforzo necessario a costruire un tale sistema difensivo. Pochi passi e si dimentica il lago a pochi metri di distanza, per poi riscoprirlo all’improvviso e da una prospettiva insolita da una delle postazioni che si aprono nel fianco della montagna. Uno dei “pezzi forti” della fortificazione è senza dubbio la lunga scala (200 scalini!) che scende ripida fino al livello inferiore, inimmaginabile dall’esterno.
La Tagliata del Ponale è – purtroppo! – di norma chiusa al pubblico per motivi di sicurezza. Ma se si è fortunati si può approfittare di una delle sporadiche visite guidate organizzate dal comitato di volontari che gestisce la struttura: un’occasione unica per vedere il forte e per scoprire mille cose sulla Grande Guerra.