La vista dal Castello Visconteo

Quella che vi narrerò oggi è la storia di un piccolo borgo semi sconosciuto, Trezzo sull’Adda, alle porte di Milano. La storia di un borgo che, dicono, nasconde nelle anse del castello un tesoro sotterrato chissà dove. 

Le voci del luogo raccontano che i vari attacchi alla fortezza non avvennero solamente per motivi politici ma, soprattutto, per la ricerca di questo inestimabile pozzo di ricchezza. Si sa che le leggende contribuiscono a creare un’aurea di mistero e rispetto nei confronti delle terre circostanti e, anche in questo caso, la storia non fa eccezioni. I resti del castello sono intrisi di silenzio e, nelle giornate di sole, la luce si diverte a creare delle ombre dalle forme tenebrose.
Questa è la leggenda che promette un luogo ricco di mistero abitato da fantasmi che vagano da secoli alla ricerca del tesoro. La realtà è, purtroppo, molto meno inquietante. I pochi resti del Castello Visconteo sono circondati da un piccolo parco ricco di fiori e panchine da cui ammirare la veduta sottostante (insenature dell’Adda comprese).
Insomma, togliendo la visita alla torre e il pozzo dei desideri, resta molto poco da vedere. 
Il pozzo dei desideri

L’itinerario che consiglio per questa gita domenicale è il tipico itinerario enogastronomico. La zona è ricca di agriturismi e ristoranti che offrono menù turistici o meno a prezzi abbordabili (ad esempio l’Agriturismo Le Cave del Ceppo in Via Val di Porto 28).

Dopo un pranzo succulento potrete godervi la splendida passeggiata lungo il fiume partendo dalla Centrale Taccani (una delle più grandi centrali idroelettriche in Italia perfettamente funzionante). L’itinerario si snoda lungo il fiume Adda per svariati chilometri (per i più sportivi è disponibile anche un servizio a pagamento di noleggio biciclette). L’ideale in un pomeriggio di primavera è godersi i piccoli scorci che si alternano lungo la riva.
Trezzo è il luogo ideale per smaltire lo smog e lo stress delle grandi città e godersi in pace la natura che ci circonda e, che troppo spesso, trascuriamo e dimentichiamo.
La Centrale Taccani

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