Isola di Miyajima Giappone

L’isola di Miyajima, nella provincia di Hiroshima in Giappone, è un luogo sacro che ospita un antico santuario costruito tra mare e terra, posizione che lo ha reso famoso nel mondo.

Isola di Miyajima Giappone
Arrivando in traghetto dalla terra ferma, la prima immagine che regala Miyajima è quella del grande tori che stampa il suo rosso vermiglio contro il blu del mare. L’emozione sale al cospetto di questo simbolo intriso di magia e significati, divenuto nel tempo una delle icone più famose del Giappone, tanto che la sua immagine viene spesso usata come identificativa della nazione intera.
Arrivare a Miyajima è facile: una combinazione di treno e traghetto da Hiroshima, uniti alla proverbiale precisione dei mezzi pubblici giapponesi, rendono il viaggio piacevole. Purtroppo quando ci andai, alla fine del mio itinerario in Giappone di due settimane, il tempo che fino ad allora ci aveva regalato cieli tersi, decise di cambiare e all’arrivo sull’isola grandi nuvoloni neri incombevano all’orizzonte. Se è vero che i colori del tori stagliato sul blu del mare darebbero il meglio illuminati dal sole, le nuvole nulla hanno tolto alla magia dell’isola santuario, e lo scarso afflusso di turisti di giugno mi ha permesso di assaporare appieno il silenzio che avvolge ogni cosa come un manto leggero.
L’isola di Miyajima è considerata sacra e per lungo tempo fu chiusa ai visitatori. Oggi l’isola è accessibile ma, per salvaguardarne la sacralità, non sono ammesse nascite o morti. Donne incinte e malati terminali non possono accedervi e sono vietate le sepolture sull’isola.

Il Santuario di Itsukushima

Costruito nell’anno 593, il santuario è dedicato alla protettrice dei mari e si sviluppa in una serie di edifici ad un piano costruiti su palafitte. Anche qui il rosso vermiglio è il protagonista principale. Il santuario vero e proprio è collegato ad un’altra lunga serie di edifici ausiliari uniti da corridoi coperti e grandi portoni, nel più classico dello stile giapponese. Camminando lungo i corridoi è facile incontrare monaci, le cui vesti azzurre risaltano tra la selva di colonne rosse.
Nel Padiglione del Tesoro sono conservati oltre tremila oggetti preziosi, armi, testi letterari e strumenti musicali.

Matrimonio giapponese

matrimonio giapponese
Gli sposi giapponesi
Per qualche strana coincidenza in ogni viaggio mi imbatto in un matrimonio, una ricorrenza oramai fissa che mi ha regalato negli anni una galleria di immagini di sposi con addosso gli abiti tradizionali. Anche il Giappone non si è sottratto a questo appuntamento fisso e proprio a Miyajima, durante la visita del santuario, ho avuto l’occasione di assistere ad un matrimonio giapponese, riuscendo a rubare qualche scatto durante le foto familiari di rito, con gli sposi e gli ospiti elegantissimi negli abiti da cerimonia!

La porta di Ootorii

La porta di OotoriiLa porta di Ootorii è il simbolo di Miyajima e di tutto il Giappone. Situata a due passi dall’attracco dei traghetti e 200 metri dal santuario,  il torii è in legno di canfora verniciato di color rosso vermiglio. I pilastri sono alti circa 17 metri e hanno una circonferenza di 10 metri. La cosa straordinaria è che nonostante l’apparenza di solidità, il tori sta in piedi solo grazie al proprio peso sulla sabbia! Miyajima è soggetta a forti maree, per questo motivo il panorama sul tori varia continuamente durante il giorno: con la bassa marea, è possibile accedervi a piedi, ma è con l’alta marea, quando viene avvolto delle acque del mare, che dà il meglio di sé.
E’ usanza dei visitatori infilare monetine tra le crepe del legno ed esprimere un desiderio.

Pagoda di Goju-no 

Lasciato il santuario, ci si può incamminare lungo il sentiero che risale la collina per raggiungere questa pagoda di 27 metri di altezza risalente agli inizi del 1400, che rappresenta un armonioso sincretismo di architettura giapponese e cinese. Purtroppo la nostra visita è stata molto breve, sorpresi da un diluvio siamo stati costretti a riparare in un negozio nel piccolo borgo di fronte all’imbarcadero, per evitare di annegare!
Spesso dalle occasioni fortuite nascono i ricordi di viaggio più belli! Il piccolo negozio di souvenir era gestito da una simpatica anziana signora, che nel vederci entrare zuppi ci regalò un caloroso sorriso. Dopo aver gironzolato per mezz’ora valutando i migliori acquisti, mi decisi per una bellissima statuetta in legno di donna con kimono. Arrivata al banco, la signora, senza dire una parola non parlando inglese, prese una confezione di cartoline di Miyajima e me la regalò, accompagnandola da un altro gratificante sorriso. Conservo ancora quelle cartoline come uno dei ricordi più belli del viaggio in Giappone, e ho ancora impresso nella memoria il volto gentile di quella donna che, senza alcun motivo, decise di farmi un omaggio così bello. Un piccolo esempio della gentilezza e del senso di accoglienza del popolo giapponese.